Negli ultimi giorni si è diffuso un allarme riguardante un presunto bug di Windows 11 24H2 capace di compromettere le unità SSD. Le prime segnalazioni indicavano che l’aggiornamento cumulativo di agosto 2025 fosse responsabile di alcuni gravi malfunzionamenti, tra cui perdita di dati e un degrado prematuro delle memorie a stato solido. Un’indagine più approfondita ha fatto però emergere una verità differente.
L’origine del problema: i firmware di anteprima
Secondo una community di appassionati il problema non deriverebbe direttamente da Windows 11 ma dall’utilizzo di un firmware di tipo “engineering preview” installato su alcune unità di test. Si tratta di versioni preliminari del software di gestione dell’SSD, non destinate al mercato consumer.
Le indagini hanno riguardato principalmente drive basati sul controller Phison E16, inclusi i modelli di Corsair, Silicon Power (SP) e Apacer. I test hanno mostrato come lo stress intenso di scrittura (da 100 GB fino a 1 TB) potesse portare a errori se il firmware installato non era quello stabile.
Phison avrebbe già confermato i risultati del gruppo indipendente. L’azienda ha infatti replicato gli stessi test in laboratorio, utilizzando le medesime unità ma con dei firmware retail, le versioni effettivamente distribuite sul mercato. In questo caso non si sarebbero registrati malfunzionamenti.
I test assolvono Windows 11
La società ha così escluso responsabilità dirette di Windows 11 e degli aggiornamenti di Microsoft, sottolineando che i problemi sarebbero sorti esclusivamente in condizioni di laboratorio con firmware non ufficiali.
Per gli utenti finali non sembrerebbero esserci dei rischi immediati, i modelli in commercio utilizzano infatti firmware stabile e certificato.

