Il colosso dello streaming on-demand Netflix potrebbe estendere da un momento all’altro anche all’Italia le sue nuove policy dedicate alla condivisione delle password, pratica vietata al di fuori dei nuclei abitativi che nel prossimo futuro potrebbe comportare anche da noi l’applicazione di un extra costo per ciascun utente aggiuntivo dei piani "Standard" e "Premium".
In attesa di novità a riguardo è utile notare come l’azienda guidata da Ted Sarandos avrebbe deciso di rivedere al ribasso il proprio listino prezzi in alcuni mercati. Per chiarire da subito il punto più importante è però bene chiarire che tra questi ultimi non c’è la Penisola. Il nostro Paese potrebbe essere comunque coinvolto in un momento successivo.
Tale iniziative riguardano ad oggi parte dell’Europa, in particolare nazioni dell’est, così come alcune realtà del Sud America, del Sudest asiatico e del Medio Oriente. Da notare come in certi casi i prezzi siano stati decurtati fino a raggiungere la metà di quelli proposti in precedenza, determinando risparmi anche molto rilevanti sugli abbonamenti.
I responsabili della piattaforma non avrebbero spiegato nel dettaglio le ragioni di questa rimodulazione, interpellati in proposito avrebbero però fatto riferimento alla concorrenza sempre più agguerrita nel settore dello streaming. Attualmente gli utenti hanno molta più scelta di contenuti rispetto al passato e le alternative a Netflix sono numerose.
Se il divieto di condividere le password dovesse essere accompagnato da una diminuzione dei prezzi molti abbonati potrebbero rimanere fidelizzati al servizio di Netflix. Nello stesso modo la compagnia potrebbe trovare una soluzione valida a quella che molto probabilmente è la sua maggiore preoccupazione: il rischio che con il passare del tempo il numero degli abbonati diminuisca.
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