Un recente studio condotto da un team dell’Università Metropolitana di Osaka guidato dal Dr. Hirotaka Takita e dal prof. associato Daiju Ueda ha analizzato a fondo le capacità diagnostiche dell’intelligenza artificiale rispetto a quelle dei medici. I ricercatori hanno esaminato oltre 18 mila studi selezionandone 83 per un’analisi sistematica e approfondita.
Il confronto tra AI e medici
Nel confronto sono stati inclusi diversi modelli di AI tra cui GPT-4, Claude 3 “Sonnet”, Gemini 1.5 Pro e Llama3 70B. GPT-4 è stato inoltre il più studiato. I risultati mostrano che l’accuratezza diagnostica media dei modelli è pari al 52,1%, con prestazioni comparabili a quelle dei medici non specialisti (con una differenza media dello 0,6% statisticamente non rilevante). I medici specialisti manterrebbero però un netto vantaggio con un margine del 15,8% a loro favore.
Interessanti anche le differenze tra le specialità. L’AI avrebbe ottenuto buoni risultati in dermatologia dove il riconoscimento di pattern visivi gioca un ruolo centrale. Discorso del tutto diverso per l’urologia, in questo caso infatti i dati sarebbero ancora troppo limitati per trarre delle conclusioni affidabili.
Intelligenza artificiale a supporto della formazione sanitaria
Secondo il Dr. Takita, questi risultati indicherebbero che l’AI potrebbe essere un valido supporto per i medici generici e un utile strumento formativo. Soprattutto in contesti con risorse sanitarie limitate. Simulazioni basate su casi clinici reali potrebbero ad esempio migliorare la formazione degli studenti di medicina.
Rimangono comunque dei dubbi non trascurabili legati alla trasparenza e ai bias. Diversi modelli non rivelerebbero infatti i dati su cui sono stati addestrati rendendo difficile valutarne l’applicabilità su popolazioni differenti.
L’AI in medicina non sarebbe quindi pronta a sostituire i medici ma un livello di accuratezza sempre più vicino a quello umano suggerirebbe che, in futuro, la collaborazione tra professionisti della sanità e tecnologia potrebbe essere sempre più centrale.