Electronic Arts (o più semplicemente EA), uno dei più grandi publisher di videogiochi al mondo, potrebbe presto lasciare i mercati azionari per diventare una società privata. Secondo il Wall Street Journal, l’azienda sarebbe al centro di un leveraged buyout dal valore stimato di circa 50 miliardi di dollari, cifra che rappresenterebbe il più grande accordo di questo tipo mai registrato fino ad ora.
Gli investitori e la portata dell’operazione
Tra i principali attori coinvolti in questa operazione vi sarebbero il fondo sovrano saudita Public Investment Fund e la società di private equity Silver Lake, già nota per investimenti su ampia scala. Se confermata, l’iniziativa andrebbe a superare il precedente record stabilito nel 2007 con l’acquisizione della società energetica texana TXU per 31,8 miliardi di dollari.
L’annuncio ufficiale potrebbe arrivare all’inizio della prossima settimana. Nel frattempo, il solo emergere della notizia ha già avuto un impatto sui mercati finanziari: la capitalizzazione di mercato di Electronic Arts, pari a 43 miliardi di dollari prima delle indiscrezioni, è salita infatti del 15% in poche ore.
Il peso di Electronic Arts sull’industria videoludica
Fondata nel 1982 e quotata in borsa dal 1990, Electronic Arts è guidata dal CEO Andrew Wilson e detiene un portafoglio di titoli tra i più influenti del settore. I franchise sportivi come EA SPORTS FC (ex FIFA), Madden NFL e NHL rappresentano la spina dorsale del business aziendale. Non mancano poi brand iconici come The Sims, Apex Legends, Mass Effect, Need for Speed e Battlefield.
Negli corso degli ultimi anni il fondo saudita PIF ha investito massicciamente nell’industria videoludica acquisendo partecipazioni in Nintendo, Capcom ed espandendo la propria influenza tramite la controllata Savvy Games Group che ha rilevato interamente la libreria e gli sviluppatori di Niantic, i creatori di Pokémon GO.
Ad oggi, però, nessuna delle parti coinvolte avrebbe rilasciato delle conferme ufficiali in proposito.
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