Come sottolineato da OpenAI in un post pubblicato nelle scorse ore, l’ultima evoluzione di ChatGPT non punta a tenere incollati gli utenti allo schermo. Il vero obiettivo del progetto è quello di offrire delle risposte rapide, pertinenti e di valore. In questo modo chiunque potrà apprendere, risolvere dei problemi e tornare a svolgere le proprie attività.
OpenAI propone un nuovo modello di business online
A differenza dei modelli tradizionali che valutano le performance in base al tempo speso su un servizio o sul numero di clic, ChatGPT si concentra sull’impatto reale nel lavoro e nella vita quotidiana. La frequenza con cui un utente torna a usare il servizio, quotidianamente, settimanalmente o mensilmente, diventa così un vero indice di utilità. OpenAI preferisce quindi che gli utenti abbandonino la piattaforma appena hanno ottenuto ciò che cercavano.
A questo proposito vengono presentati dei casi concreti. Come la preparazione ad un confronto delicato con il capo, la comprensione dei referti medici o il bisogno di mettere ordine nei propri pensieri. ChatGPT si propone come assistente personale in grado di adattare le risposte alle esigenze di chi lo utilizza. Con le funzionalità “Agent“, ora l’AI può persino occuparsi di prenotare appuntamenti o organizzare eventi senza che l’utente debba restare attivo sull’app.
ChatGPT e benessere mentale
Durante le sessioni più lunghe compaiono ora delle notifiche che invitano a prendersi una pausa. OpenAI non punta a massimizzare il tempo online e riconosce anche la responsabilità nei confronti di utenti vulnerabili con un’AI addestrata a suggerire risorse affidabili in caso di disagio emotivo.
Alla base di questo approccio al benessere mentale vi è la collaborazione con oltre 90 medici in più di 30 Paesi e la consulenza di esperti di interazione uomo-macchina. L’obiettivo è quello di rispondere alla domanda: “Se qualcuno a cui teniamo chiedesse aiuto a ChatGPT, ci sentiremmo tranquilli?“.

