Come è ormai noto anche a chi non si interessa di tecnologia, Facebook, cioè la società fondata da Mark Zuckerberg, ha cambiato nome diventando Meta. Questo rebrand non testimonierebbe soltanto la definizione di nuove strategie commerciali, come per esempio la scommessa sul metaverso, ma anche l’affermazione di una nuova filosofia aziendale.
Prima la Società, poi i collaboratori e infine l’individuo: questa è la filosofia che regolerà Meta e i suoi Metamates
Quest’ultima si riassumerebbe nello slogan "Meta. Metamates. Me" che per volontà dello stesso CEO sarebbe stato adottato per sintetizzare la nuova cultura che dovrà animare d’ora in poi le scelte del gruppo. In sostanza prima viene la società, poi i suoi dipendenti (i "Metametes" appunto) e soltanto alla fine il proprio individualismo.
La scelta di Metamates come parola per indicare i collaboratori di Meta sarebbe stata confermata di recente durante un evento interno al gruppo californiano, per introdurlo in via ufficiale nella terminologia dell’organigramma sarebbe stato consultato Douglas Hofstadter, filosofo e matematico statunitense noto anche come divulgatore scientifico.
Commentando il nuovo corso dell’azienda, Zuckerberg ha voluto sottolineare che essere dei Metamates significa innanzitutto comportarsi responsabilmente nei confronti della propria azienda e dei propri colleghi, sarebbe interessante capire quanto questa presa di posizione abbia a che fare con il recente fiorire di whistleblower e leaker pronti a diffondere rivelazioni riguardanti i progetti in corso.
Sempre nel suo comunicato, il massimo dirigente della compagnia ha invitato i propri dipendenti ad agire velocemente ("not waiting until next week to do something you could do today"), ad avere una visione di lungo periodo, a realizzare cose meravigliose (indipendentemente dal significato di questa affermazione) e, non ultimo, a costruire una distributed-first company in grado di vivere nel futuro.