A partire dal 12 gennaio 2016 gli sviluppatori della Casa di Redmond non metteranno più a disposizione il supporto ufficiale per il sistema operativo Windows 8; questo significa in pratica che tale piattaforma non riceverà ulteriori aggiornamenti, ivi comprese le patch indispensabili per garantire la sicurezza dell’OS.
Chi volesse continuare ad usufruire degli upgrade forniti da Microsoft sarà quindi costretto ad un passaggio alla versione successiva, Windows 8.1, o a una migrazione a Windows 10; anche quest’ultimo, sarà disponibile gratuitamente, motivo per il quale Satya Nadella e soci potrebbero approfittare dell’occasione per incrementarne l’utenza.
Da notare come il periodo complessivo per il supporto di Windows 8 sia durato soltanto un triennio contro i 10 anni solitamente offerti da Redmond per i suoi OS; tale tempistica sarebbe stata dettata dalla disponibilità della release 8.1 che, però, più che un sistema operativo indipendente appare strutturalmente come una sorta di aggiornamento cumulativo.
A ben vedere questa iniziativa dovrebbe riguardare un numero estremamente limitato di utenti, sostanzialmente soltanto quelli che non hanno già provveduto al passaggio a Windows 8.1; stando alle ultime rilevazioni la quota di mercato di Windows 10 al momento attuale non dovrebbe superare il 3%, sarebbe quindi nettamente inferiore a quella di tutti i componenti della famiglia Windows ancora supportati.
In coincidenza con la dismissione di Windows 8 sarà registrabile anche un’ulteriore serie di importanti "pensionamenti" per Microsoft che riguarderanno il browser Web Internet Explorer nelle versioni 8, 9 e 10; Big M dovrebbe mantenere il supporto per Internet Explorer 11 ancora per qualche tempo prima del passaggio definitivo a Edge come unica applicazione per la navigazione Web.