L’implementazione di Windows 10X da parte della Casa di Redmond non è stata esente da vicissitudini e cambi di rotta improvvisi. Inizialmente tale sistema operativo doveva essere la piattaforma di riferimento per i display dual screen e gli schermi foldable, successivamente si decise di estendere il supporto anche ai computer notebook.
Questa però non sarebbe stata l’ultima evoluzione del progetto che Satya Nadella e soci hanno deciso ora di incentrare sui terminali low cost, a livello commerciale quindi ci dovremmo trovare davanti a un prodotto molto simile a Chrome OS, la soluzione sviluppata dai tecnici di Mountain View per i computer della linea Chromebook.
Per rendere Windows 10X quanto più snello e performante possibile sui dispositivi a basso costo si è deciso di rinunciare al supporto per le applicazioni compatibili con le le architetture a 32 bit, si tratta comunque di una scelta abbastanza comune per gli OS più recenti (basti pensare alle ultime distribuzioni di Ubuntu) ormai tutte orientate ai 64 bit.
Windows 10X non è un sistema operativo pensato da subito per l’ecosistema enterprise ma gli ultimi aggiornamenti dovrebbero presentare una tecnologia derivata direttamente dal Windows Virtual Desktop che è poi la soluzione adottata da Microsoft per l’esecuzione delle applicazioni in Cloud residenti nell’infrastruttura di Azure.
A conferma della nuova vocazione di Windows 10X per l’ambito business vi è il fatto che esso garantirà l’esecuzione di tutte le principali applicazioni per la produttività di Office 365 e dei servizi per lo sviluppo collaborativo messi a disposizione da Microsoft Teams. Gli attuali piani della casa madre prevedono il lancio di una prima versione definitiva entro il prossimo anno.