Diversi utenti della versione beta di WhatsApp stanno riscontrando un problema insolito che in alcuni casi renderebbe l’applicazione completamente inutilizzabile. Il bug si manifesta infatti tramite una schermata verde non reattiva, con cui è impossibile interagire, e causa la chiusura forzata dell’app. Al momento il problema sembra essere limitato alla sola versione beta 2.24.24.5 della piattaforma di Meta.
Un problema nella beta di WhatsApp
Come anticipato, il bug riguarda specificamente la versione beta 2.24.24.5 e si manifesta con una schermata completamente verde. Gli utenti segnalano che lo schermo si presenta come un blocco di colore uniforme e l’app smette semplicemente di funzionare.
L’anomalia sembra essere attivata quando si tenta di aprire una qualsiasi chat. È importante notare che non tutti gli utenti con questa versione beta stanno riscontrando il bug ma il problema sarebbe sufficientemente diffuso da essere notato e riportato ampiamente.
Ultimamente la pratica di installare software beta per provare nuove funzionalità prima del rilascio ufficiale è divenuta molto diffusa. Nonostante ciò utilizzare una versione non ancora stabile può comportare il rischio di registrare dei malfunzionamenti come quelli che stanno sperimentando ora alcuni utenti di WhatsApp. Questo nuovo bug rende l’app inutilizzabile, ricordando quindi ai betatester i rischi associati all’utilizzo di release non definitive.
Esiste una soluzione?
Per gli utenti che utilizzano la versione stabile di WhatsApp non ci sono rischi di incorrere nel malfunzionamento. Le versioni beta servono proprio per consentire agli sviluppatori di individuare e correggere eventuali difetti prima del rilascio al grande pubblico. È quindi probabile che questo errore venga risolto prima che l’aggiornamento arrivi agli utenti standard.
Attualmente, per chi è stato colpito dal bug, l’unica soluzione è quella di tornare a una versione precedente dell’app. Questo passaggio può risultare però complicato poiché le versioni beta di WhatsApp sono distribuite come pacchetti “App” invece dei tradizionali APK.