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WhatsApp: canali per tutti

Annunciati lo scorso giugno, i canali di WhatsApp sono ora disponibili ufficialmente per tutti gli utenti. L’iniziativa riguarda ben 150 paesi compresa l’Italia e porta con sé una serie di nuove funzionalità con cui l’applicazione per la messaggistica di Mark Zuckerberg e soci diventa una piattaforma molto più simile ad un social network.

I Canali infatti funzionano in modo molto diverso dalle classiche chat, sono sostanzialmente dei gruppi grazie ai quali un utente può diventare follower di un altro (ad esempio un influencer o una squadra di calcio) e seguirne l’attività online. Le opportunità di interazione sono molto limitate e tutte le feature disponibili sono state pensate per garantire la privacy.

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Per questa ragione gli utenti del medesimo canale non possono comunicare tra loro, anche perché non è consentito conoscere l’identità degli altri utenti che lo seguono. Non si possono pubblicare commenti ma solo visualizzare i contenuti dei canali di cui si fa parte, sono invece consentite le reaction agli aggiornamenti tramite gli emoji.

Non tutti i creator e i brand che lo desiderano potranno creare da subito il proprio canale, inizialmente infatti saranno autorizzati soltanto quelli che sono stati selezionati da Meta per la fase di lancio. I portavoce di Menlo Park hanno comunque già chiarito che nel prossimo futuro, probabilmente entro pochi mesi, tutti avranno la possibilità di avere un canale.

Grazie alle ultime funzionalità integrate dagli sviluppatori di Meta gli utenti potranno ricercare i canali tramite filtri basati sul Paese in cui si risiede o sugli account più seguiti. Gli amministratori avranno inoltre la possibilità di modificare gli aggiornamenti entro 30 giorni dalla condivisione, cioè la soglia stabilita da WhatsApp prima della rimozione automatica.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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