I più giovani probabilmente non ricorderanno cosa accadde 23 anni fa a Pechino in Piazza Tienanmen, allora migliaia di studenti cinesi decisero di manifestare contro il regime cinese per richiedere maggiori libertà civili, il tentativo si risolse con un massacro per mano dell’esercito.
Da allora la Cina è un paese molto diverso, se verso la fine degli anni ’80 era infatti una nazione povera e per molti versi difficilmente accessibile, oggi si avvia invece ad essere la prima potenza economica mondiale; non tutto però è cambiato in meglio.
Nel grande paese asiatico, il più popolato del Mondo, la libertà di espressione è ancora ridotta ai minimi termini, su Sina Weibo, il corrispondese cinese di Twitter, sono state per esempio disabilitate le emoticon per impedire che queste venissero utilizzate a corredo dei post dedicati alla memoria della tragedia.
Quasi un quarto di secolo non è stato sufficiente perché la popolazione cinese godesse di maggiori diritti, forte di una capacità ormai consolidata di influenzare l’economia mondiale, oggi il Governo cinese si dimostra ancora più indifferente alle pressioni internazionali per la concessione di una maggiore libertà d’opinione.