Secondo una recente rilevazione operata dalla Redshift Research per conto della Intel, circa la metà degli italiani che possiedono un profilo on line avrebbero ammesso di aver apportato delle "migliorie" alla propria identità virtuale per restituire un’immagine abbellita su Internet.
Nella maggior parte dei casi non si assisterebbe ad un vero e proprio stravolgimento della realtà, piuttosto di piccole modifiche alle informazioni disponibili sul proprio account che permetterebbero di catturare l’attenzione degli altri utenti.
Si finirebbe così per scegliere soltanto le foto più riuscite, per tradurre il nome del proprio lavoro utilizzando termini all’apparenza più professionali (con un fiorire di "advisor", "consultant" e "evangelist") o per omettere qualsiasi peculiarità a discredito.
Il 52% degli Italiani non somiglierebbe al proprio Web profilo ma, al contrario, vorrebbe invece "somigliargli"; tale fenomeno sarebbe comunque diffuso in tutto il Vecchio Continente tranne che presso gli Olandesi dove soltanto un utente su 4 tenderebbe a "migliorarsi" rispetto alla realtà dei fatti.