Il provider telefonico Vodafone ha deciso di combattere in prima persona il fenomeno delle fake news (o "bufale") e la diffusione dei contenuti violenti on line, colpendo direttamente i siti Web e le altre risorse che si basano su queste tipologie di engagement. L’iniziativa riguarda nello specifico i messaggi pubblicitari dell’azienda stessa: banner e annunci di Vodafone, in pratica, non verranno mostrati ogni volta che dovessero essere rilevati contenuti contrari alle policy dell’azienda.
L’intenzione è chiaramente quella di evitare che il brand dell’azienda venga associato a dei media che hanno il loro core business proprio nella proliferazione di notizie fasulle e del cosiddetto "hate speech", cioè di quei contributi generalmente caratterizzati da violenza verbale il cui fine ultimo è l’incitamento all’odio.
Per migliorare quanto più possibile l’efficacia della propria iniziativa Vodafone si avvarrà della collaborazione di due dei più importanti gestori della pubblicità in Rete: Facebook e Google. L’identificazione dei siti Web e della pagine Facebook in cui l’advertising potrà essere visualizzato si baserà su apposite whitelist curate dalle agenzie che si occupano di curare l’immagine e la promozione del carrier telefonico.
Tali whitelist verranno revisionate costantemente in modo che la cerchia dei media autorizzati alla visualizzazione sia sempre aggiornata e definita con una precisione crescente. Nel medio/lungo periodo tale strategia dovrebbe risultare premiante, con un conseguente rafforzamento dell’autorevolezza del brand aziendale.
La presa di posizione di Vodafone ricorda quella di altre aziende che di recente hanno costretto YouTube a rivedere i criteri di monetizzazione utilizzati per i video; diverse compagnie hanno infatti deciso di ritirare i propri investimenti pubblicitari sulla piattaforma per ottenere da essa l’impegno di non vedere i propri marchi associati a video basati su determinati contenuti.