Con l’apertura delle buste contenenti le offerte, il Ministero dello Sviluppo Economico ha ufficialmente dato il via all’asta per le frequenze 5G in Italia. Come indicato in Legge di Bilancio, da questa gara il Governo attende un incasso minimo pari a 2.5 miliardi di euro, risultato che stando alle cifre proposte dalle aziende partecipanti sarebbe stato già raggiunto.
Per la precisione, ad ora le offerte ammonterebbero nel complesso a 2 miliardi e 481 mila euro, una cifra messa a disposizione da operatori già noti del mercato nostrano come TIM, Vodafone, Wind Tre, Linkem, Open Fiber, Fastweb ed Iliad. Buone notizie proprio per quest’ultima che sarebbe già riuscita ad aggiudicarsi una banda di 10 megahertz per i nuovi entranti sulle frequenze da 700 MHz.
Stando alle attuali indiscrezioni, il resto delle frequenze da 700 MHz dovrebbe essere conferito a TIM e Vodafone, ma superata la fase delle proposte iniziali si procederà ora con in rilanci e tutto dipenderà dall’entità di queste ultime. Wind Tre e Fastweb risulterebbero però le candidate più accreditate per l’aggiudicazione della Banda 26.
Facendo affidamento unicamente agli attuali rumors si potrebbe pensare che i giochi siano ormai fatti, ma tale considerazione non risulterebbe valida per tutte le frequenze all’asta. La banda da 3.7 MHz sembrerebbe destinata a finire nelle mani di TIM grazie ad un’offerta iniziale pari a 80 milioni di euro, ma gli analisti prevedono che gli altri operatori formuleranno dei rilanci per alzare il prezzo.
Il 5G è uno standard fondamentale per il passaggio ad una nuova era della connettività. Molto più veloce del già performante 4G e in grado di contenere in modo nettamente più efficace le latenze, esso permetterà di offrire servizi avanzati che non coinvolgono soltanto l’ecosistema mobile, ma anche settori estremamente innovativi come l’IoT e lo sviluppo di Smart City.