Diversamente da quanto si potrebbe pensare, negli Stati Uniti le connessioni ad Internet sono molto costose, spesso carissime, e il fenomeno del Digital Divide esiste anche nel Paese che ha dato i natali a realtà come Google, Microsoft, Amazon Meta e Apple. Per questo motivo l’amministrazione Biden ha cercato di trovare una soluzione che calmierasse i prezzi.
Le iniziative in tal senso avrebbero così portato ad una collaborazione tra 20 dei maggiori ISP (Intenet Service Provider) americani che si sarebbero accordati per stabilire un tetto massimo pari a 30 dollari al mese per una velocità di almeno 100 megabiit al secondo. Tra i firmatari vi sono alcuni nomi noti come per esempio quelli di At&t, Comcast e Verizon.
Il limite di 30 dollari non è casuale, questo perché esso corrisponde al sussidio federale che viene dato alle famiglie meno abbienti per poter disporre di un accesso al Web tramite connettività in banda larga. Attualmente i nuclei familiari a basso reddito coinvolti nel cosiddetto Affordable Connectivity Program degli USA sarebbero circa 48 milioni.
Internet deve essere accessibile a tutti gli Americani
La possibilità di accedere alla Rete in broadband come diritto universale per tutti gli Americani è stato uno dei punti più importanti della campagna elettorale di Biden nel corso delle elezioni che lo hanno portato alla Casa Bianca, questo anche in considerazione del fatto che nel corso degli ultimi anni diversi milioni di studenti hanno dovuto ricorrere alla didattica a distanza.
Per tale motivo lo scorso anno il Congresso degli Stati Uniti ha approvato una serie di interventi contro il Digital Divide che prevedono uno stanziamento pari a mille miliardi di dollari. Negli USA infatti esistono sterminate aree rurali in cui la connettività non viene garantita, o è garantita a prezzi elevati, a causa degli investimenti richiesti per le infrastrutture.