La IP Commission, cioè la commissione che negli Stati Uniti si occupa del controllo sui reati contro il furto della proprietà intellettuale, avrebbe recentemente presentato alcune proposte di legge tra cui quella volta alla legalizzazione dell’uso di malware per combattere il file sharing illecito.
In pratica, il progetto prevederebbe di consentire ai produttori di contenuti di corredare i propri prodotti con software appositamente confezionati per l’identificazione degli utenti; ma l’ipotesi formulata andrebbe ben oltre il semplice tracciamento.
L’idea sarebbe infatti quella di realizzare un malware in grado di bloccare un computer nel caso in cui quest’ultimo contenga materiale protetto piratato, il proprietario del Pc sarebbe quindi costretto a segnalare quanto avvenuto (e in pratica denunciarsi) per riprendere il controllo della propria macchina.
Tale proposta avrebbe suscitato numerose polemiche, ma secondo i suoi promotori una legge del genere non violerebbe alcun diritto sancito in costituzione in quanto finirebbe per danneggiare soltanto i colpevoli di reati contro il copyright.