La IHS iSuppli ha recentemente effettuato uno studio riguardante il fenomeno della produzione e della compravendita di componenti elettroniche contraffatte; ad oggi verrebbe presentata una denuncia ogni 15 secondi da parte di aziende che si ritengono danneggiate dall’industria del "tarocco".
Forse per una semplice questione di pregiudizio, ci si sarebbe aspettati che a "primeggiare" nel settore dell’high tech fasullo fosse la Cina, la ricerca evidenziarebbe invece come il primo gradino del podio sia invece attualmente occupato dagli Stati Uniti d’America.
A onore del vero è però doveroso sottolineare che la differenza tra i due paesi per la capillarità di tale fenomeno è molto risicata: 33% sul totale per gli USA e appena un punto percentuale in meno per il gigante asiatico; nel complesso le denunce contro i "tarocchi" dal 2007 ad oggi sarebbero circa 12 milioni.
A sorpresa, tra i paesi più coinvolti in questo mercato più o meno illegale a seconda delle legislazioni locali, vi sarebbe anche il Giappone, quest’ultimo infatti produrrebbe insieme a Malaysia, Corea del Sud e Filippine il 64% sul complesso delle componenti contraffatte.