I legislatori europei dovranno presto votare una proposta recentemente approvata dal Comitato per le Libertà Civili del Parlamento UE, in essa sono state previste pene più severe per coloro che si rendono protagonisti di reati informatici ma anche un allargamento delle fattispece punibili.
Per quanto riguarda l’inasprimento delle pene, la proposta prevede condanne dai 2 ai 5 anni per i cyber criminali, ma il tempo trascorso in carcere potrebbe aumentare nel caso in cui i condannati facciano parte di organizzazioni criminali votate alle azioni telematiche illecite.
Tra i reati previsti vi sarebbero poi l’interferenza in attività pubblica o privata con danno conseguente, il furto di identità (compresa la creazione e l’utilizzo di account a nome altrui) e il possesso di dispositivi utilizzabili per attività legate al cyber crimine.
Fra tutti, l’ultimo punto citato risulta essere quello al centro di maggiori polemiche, il mero possesso di software o hardware per l’esecuzione di attacchi verrebbe quindi considerato di per se un reato; evidentemente il Comitato ignora che tali strumenti vengono utilizzati anche per la prevenzione dei crimini.