Italia, Francia, Germania e Regno Unito potranno fornire incentivi sotto forma di aiuti di Stato per sostenere le iniziative legate alla microelettronica. A stabilirlo è stata la Commissione europea, consentendo agli stati membri precedentemente citati di erogare finanziamenti per 1.75 miliardi di euro nel corso dei prossimi anni.
Se l’iniziativa dovesse avere successo, il contributo previsto dovrebbe permettere di mobilitare altri 6 miliardi di euro in investimenti privati. Diversi i progetti di ricerca e sviluppo già in calendario che riceveranno sostegno economico nel quadro di un piano che dovrebbe arrivare a conclusione entro il 2024. Ad oggi i soggetti partcecipanti sarebbero già 29 e i sottoprogetti presentati una quarantina.
Gli stati coinvolti non avranno a disposizione il medesimo budget, quello previsto per la Germania è infatti pari a 820 milioni di euro, segue la Penisola con 524 milioni, la Francia con 355 milioni e la Gran Bretagna con una quota di appena 48 milioni motivata dal fatto che con tutta probabilità il Paese dovrà lasciare l’Unione Europea nel 2019.
I destinatari dei benefici non avranno comunque l’obbligo di implementare i loro progetti all’interno del territorio della UE, in questo caso la finalità principale dell’iniziartiva è infatti quella di sviluppare tecnologie e componenti che possano essere integrati nei processi produttivi di soluzioni per l’industria, il commercio e il consumo di massa.
Due gli ecosistemi che dovrebbero ricevere i maggiori vantaggi derivanti dai finanziamenti: l’IoT (Internet of Things) e l’automotive, ciò grazie alla realizzazione di sensori intelligenti (anche di movimento e di campo magnetico), semiconduttori di potenza nonché processori in grado di garantire efficienza dal punto di vista energetico.