Twitter Blue, versione a pagamento del noto social network basato sui tweet, è stato disponibile a partire dallo scorso giugno soltanto in Australia e Canada sotto forma di progetto sperimentale. Nelle scorse ore però Jack Dorsey e soci hanno optato per un’estensione agli Stati Uniti coinvolgendo un mercato nettamente più interessante per i produttori di contenuti.
La piattaforma, oggi raggiungibile anche dalla Nuova Zelanda, propone un abbonamento dal prezzo abbastanza contenuto (2.99 dollari al mese) grazie al quale gli utenti hanno la possibilità di accedere a contenuti esclusivi e funzionalità addizionali. Il servizio è fruibile sia da Web che tramite le applicazioni di Twitter per Android e iOS.
A differenza della versione tradizionale del Sito Cinguettante, Twitter Blue non presenta alcuna forma di advertising in quanto il suo obbiettivo è l’autofinanziamento. A livello tecnico si tratta di un’impostazione resa possibile dall’integrazione di Scroll, applicazione che permette di navigare in alcuni siti Web senza visualizzare pubblicità a seguito del pagamento di un canone mensile di 5 dollari.
Del network di Twitter Blue fanno parte alcune testate giornalistiche particolarmente note come per esempio Reuters, BuzzFeed, The Washington Post, USA TODAY, Rolling Stone, The Hollywood Reporter e Insider. Se l’iniziativa dovesse avere successo è molto probabile che nel corso dei prossimi mesi la partecipazione degli editori sia destinata ad aumentare.
Per ora non sarebbe disponibile alcuna anticipazione riguardo ad un possibile sbarco di Twitter Blue nel nostro Paese, se così fosse si avrebbe a disposizione un nuovo canale per sostenere un settore come quello dell’editoria e dell’informazione di qualità che non solo in Italia starebbe assistendo ad una costante contrazione del proprio fatturato.