Come comunicato nelle scorse ore da Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi, il social network Twitter non metterà più a disposizione dei report sulle misure adottate per contrastare il fenomeno della disinformazione online. Elon Musk, unico proprietario della piattaforma, abbandona così il codice di condotta a cui la piattaforma aveva aderito nel 2018.
Le ragioni di questa scelta sono facilmente comprensibili. Da una parte il miliardario sudafricano non avrebbe alcuna intenzione di dedicare risorse alla realizzazione di report sulle fake news, cosa che sarebbe stata dimostrata dalla scarsa accuratezza dell’ultimo documento presentato, dall’altra le sue convinzioni politiche non sono particolarmente favorevoli ai controlli delle authority.
Ma quali potrebbero essere le conseguenze di questa decisione? L’adesione al codice di condotta e del tutto volontaria e non è prevista alcuna sanzione per chi dovesse decidere di non aderire ad esso o di ritirare la propria adesione. Fin qui nessun problema, se non fosse che la Commissione Europera considera Twitter un big player nel suo settore di riferimento.
Rientrano in questa categoria tutte le realtà che contano più di 45 milioni di utenti attivi su base mensile. Ora, secondo il DSA (Digital Services Act) voluto dalla commissione stessa tali piattaforme dovrebbero essere obbligate a garantire la massima trasparenza riguardo a tutte le attività portate avanti per combattere la diffusione delle fake news.
— Thierry Breton (@ThierryBreton) May 9, 2023
Ciò significa che a partire dal 25 agosto anche Twitter sarà comunque obbligato a fornire dei report dettagliati. Diversamente Elon Musk potrebbe dover pagare una sanzione fino al 6% delle entrate generate a livello mondiale o rischiare addirittura il blocco del suo social network, perdendo molto di più delle risorse risparmiate abbandonando il codice di condotta.