Nel corso del fine settimana, la nuova criptovaluta “$ Trump”, associata al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, ha registrato un’impennata di valore straordinaria, con un aumento del 13.000% in poche ore e una capitalizzazione di mercato che ha toccato i 75 miliardi di dollari.
L’annuncio è stato dato dallo stesso Trump attraverso i suoi canali ufficiali, tra cui Truth Social e X, spingendo immediatamente l’interesse degli investitori. Inizialmente scambiata a pochi centesimi, “$ Trump” è rapidamente salita fino a toccare i 73 dollari per unità, alimentata dalla forte domanda della comunità cripto e dall’effetto mediatico attorno al nome dell’ex presidente.
La famiglia Trump e il suo trust deterrebbero oltre 800 milioni di token, il cui valore attuale è di svariati miliardi di dollari.
Dubbi sulla legalità e reazioni del mercato
La rapida ascesa di “$ Trump” ha sollevato interrogativi sulla sua legittimità. Tradizionalmente, la Securities and Exchange Commission (SEC) ha vietato agli alti funzionari di creare e promuovere strumenti finanziari per investimento personale. Tuttavia, proprio il giorno del lancio della criptovaluta, il presidente della SEC, Gary Gensler, noto per la sua opposizione alle cripto, si è dimesso, lasciando un vuoto che ha facilitato l’emissione della moneta di “The Donald”.
Nel prospetto ufficiale, inoltre, Trump ha dichiarato che “$ Trump” non è una security, ossia uno strumento finanziario regolato per investimento, bensì una “moneta meme”, una categoria di criptovalute basata più sulla popolarità di una figura pubblica che su un valore transazionale concreto.
Ovviamente tutto questo non ha impedito che la comunità finanziaria vedesse il lancio di “$ Trump” come una colossale ooperazione speculativa di portata storica.
Speculazione e rischi di collasso
L’interesse attorno alla criptovaluta è stato dominato da trader attivi nei mercati cripto, aperti 24 ore su 24, che hanno cavalcato il trend rialzista nel primo giorno di contrattazione. Tuttavia, il rischio principale rimane la sostenibilità di questa crescita vertiginosa.
Se il valore della moneta dovesse smettere di salire, potrebbe innescare un crollo speculativo, con investitori che cercherebbero di liquidare le proprie posizioni prima del ribasso.
Inoltre, l’eventuale vendita massiva dei token detenuti dalla famiglia Trump potrebbe avere un impatto devastante sul prezzo anche se, attualmente, vi sono restrizioni che impediscono ai principali detentori di monete di venderle nei primi due mesi dalla emissione.
Ipotesi di donazione al Tesoro USA
Un’idea emersa nelle ultime ore è che Trump possa decidere di donare la maggioranza dei token al Tesoro degli Stati Uniti, trattandoli come una riserva strategica, in modo simile all’oro.
Se questa ipotesi si concretizzasse, la moneta assumerebbe un ruolo completamente diverso, conferendole una sorta di legittimità istituzionale e rafforzando la posizione di Trump come leader capace di influenzare l’economia attraverso strumenti non convenzionali.
Tale mossa potrebbe essere vista come un colpo politico geniale, ma resta da capire se prevarrà l’interesse speculativo personale o la strategia a lungo termine. Nel frattempo, il mercato osserva con attenzione gli sviluppi, consapevole che questa operazione potrebbe segnare un precedente storico per il mondo delle criptovalute e della finanza globale.