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Troppe tasse, Amazon lascia Seattle?

In un mercato come quello dell’high tech dove quasi tutte le grandi realtà sono nate e cresciute in California, Amazon rappresenta una delle poche eccezioni. Il suo nome è infatti fortemente legato a quello della città di Seattle (Stato di Washington) che ne ospita il quertier generale. In futuro però le cose potrebbero cambiare a causa di un problema di carattere fiscale.

Il Consiglio Comunale della città sembrerebbe infatti in procinto di approvare una nuova tassa che costringerebbe i titolari delle aziende più strutturate a pagare 500 dollari per ciascun dipendente, con lo scopo di mitigare gli effetti derivanti dal rincaro dei prezzi delle abitazioni, sia per quanto riguarda le compravendite che per gli affitti.

Si tratta di un fenomeno noto in tutte le aree degli Stati Uniti nelle quali l’economia è cresciuta maggiormente durante gli ultimi anni: le corporation hanno assunto personale altamente qualificato offrendo stipendi elevati, ciò ha permesso ai padroni di casa di richiedere canoni di locazione ingenti con una conseguente impennata del costo della vita.

Jeff Bezos e soci si sarebbero però schierati apertamente contro l’iniziativa del Municipio di Seattle, minacciando di non effettuare più alcun investimento all’interno dei confini cittadini. Stando ai progetti della compagnia per il prossimo futuro, questa presa di posizione potrebbe costare una perdita pari a ben 7 mila posti di lavoro.

Amazon avrebbe infatti in programma di costruire un nuovo edificio e di occuparne un altro a breve termine, a ciò si aggiunga l’intenzione di creare un secondo headquarter negli USA, per un investimento totale di ben 5 miliardi di dollari, che alle attuali condizioni potrebbe essere edificato in una località diversa da Seattle.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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