Tim Cook, CEO della Casa di Cupertino, ha spesso sottolineato l’impegno di Apple nel rispettare la privacy degli utenti. Come più volte affermato, il suo gruppo non sfruttta i dati degli utenti per utilizzarli in campagne di marketing e non li cede a terzi, la critica verso alcuni competitor come Google risulterebbe quindi abbastanza chiara.
A conferma di ciò Cook avrebbe approfittato della recente conferenza internazionale di Bruxelles organizzata dal Garante europeo della privacy per chiarire ulteriormente le sue posizioni a riguardo: anche gli Stati Uniti, come l’Europa, dovrebbero dotarsi quanto prima di una normativa sulla tutela dei dati personali simile al GDPR.
Interessante e curioso l’esempio proposto dal CEO per evidenziare i pericoli derivanti dal mancato rispetto della riservatezza: una persona che tra tutti gli altri colori preferisce il verde, potrebbe essere letteralmente tartassata da messaggi, video e altri contenuti dedicati a quanto siano minacciosi gli esseri umani che invece preferiscono l’arancione.
Sempre a parere di Cook, le informazioni cedute più o meno volontariamente dagli utenti in Rete si sarebbero trasformate in vere e proprie armi da utilizzare contro di loro. L’unico modo per far fronte a tali rischi potrebbe essere l’obbligo di comunicare sempre quali dati vengono raccolti e come vengono trattati, soprattutto quando si intende farne mercato.
Per il massimo vertice della Mela Morsicata il rispetto della privacy non dovrebbe affermarsi soltanto come principio, ma anche tenendo conto del suo valore economico. In prospettiva infatti, non sarà possibile sviluppare la tecnologia al suo massimo livello se gli stessi utilizzatori non si fidano di quanto fanno i produttori.