Stando ai dati Istat relativi allo scorso settembre i comparti dell’elettronica e dell’elettrotecnica non starebbero attraversando il loro momento migliore. A soffrirne sarebbe stata in particolare la produzione con un decremento pari al 2.2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre le cause dovrebbero essere ricercate in particolare nella debolezza della domanda interna.
Il discorso non cambierebbe di molto anche se si analizzassero cumulativamente le rilevazioni effettuate nei 3 trimestri compresi tra gennaio e settembre 2019, quando il calo sarebbe stato dell’1.5%. Leggermente migliori le notizie relative al confronto mese su mese, con una crescita in settembre di 0.3 punti percentuali rispetto ad agosto.
Per motivi facilmente comprensibili agosto è però un mese poco indicativo per quanto riguarda la definizione dei ritmi produttivi, in linea generale verrebbe quindi confermata una tendenza alla flessione che per molti versi sembrerebbe ricalcare un trend scarsamente favorevole ai comparti tecnologici in tutto il terriorio dell’Unione Europea.
Per quanto riguarda l’Europa, a determinare l’attuale andamento dovrebbe essere in particolare il momento di stanca dell’economia tedesca, ma secondo gli analisti l’unico modo di recuperare terreno potrebbe essere quello di insistere sugli investimenti coinvolgendo anche i settori anticiclici, cioè quelli che in parole semplici guadagnano quando gli altri comparti perdono fatturato.
Tra i settori anticiclici su cui puntare vi potrebbe essere, per esempio, l’economia Green che offre diverse opportunità per l’impiego di tecnologie innovative, sia dal punto di vista della produzione hardware che di quella software. Nello stesso modo l’economia circolare potrebbe offrire nuove occasioni per soluzioni tecnologiche avanzate da trasformare in proposte commerciali.