FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) ha deciso di esplicitare la posizione dei propri iscritti a favore della nuova legge sul diritto d’autore attualmente in discussione a Strasburgo. La votazione della direttiva da parte del Parlamento Europeo è prevista per il 12 settembre, in vista di tale scadenza è quindi comprensibile una maggiore mobilitazione da parte delle categorie coinvolte.
L’opione dell’organizzazione italiana è sostanzialmente in linea con quelle della Federazione della Stampa europea e della Federazione internazionale dei giornalisti, anche gli operatori del settore nostrani sarebbero infatti convinti che le Big Company del Web e i social network debbano pagare per i contenuti altrui che condividono attraverso le proprie pagine.
L’obbiettivo è quindi quello di costringere Google, Facebook e altre realtà in grado di aggregare contenuti protetti da copyright sulle loro piattaforme a corrispondere periodicamente delle royalties agli editori interessati. Tale contributo verrebbe giustificato dal fatto che le Web Company generano elevate quantità di traffico e introiti pubblicitari ingenti dall’utilizzo di prodotti editoriali creati da terze parti.
Per i responsabili della FNSI, una nuova direttiva che imponga una tassa alle multinazionali high tech potrebbe rappresentare l’unica via possibile per difendere il diritto degli utenti a ricevere un’informazione di qualità. A loro parere vi sarebbe in gioco in rispetto della Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo e dell’articolo 21 della Costituzione italiana che garantiscono la libertà di informazione.
FNSI ha voluto ricordare inoltre che le notizie condivise online gratuitamente su aggregatori e network sociali sono il frutto del lavoro di redazioni che retribuiscono i loro collaboratori e investono per produrre i propri contenuti, sarebbe quindi corretto che chi fino ad ora ha guadagnato da esse senza sostenere materialmente gli editori supporti anche economicamente il comparto.