Stable Diffusion è uno dei modelli a diffusione più noti. Nello specifico si tratta di una piattaforma basata su un modello generativo che consente di creare immagini da zero formulando dei semplici prompt testuali in linguaggio naturale. Non è l’unica soluzione disponibile per questo scopo, basti pensare DALL·E di OpenAI, ma è comunque utilizzata da milioni di persone in tutto il mondo.
Avere una grande platea di utilizzatori non è però sufficiente per il successo di un progetto online, anche quando parliamo di un’iniziativa che in fase d’avvio era riuscita a raccogliere fondi per circa 100 milioni di dollari e che nel 2022 veniva valutata ben 1 miliardo di dollari. Ad oggi infatti Stability AI, compagnia che fa capo a Stable Diffusion, sarebbe in crisi di liquidità.
In pratica mancherebbero i soldi per sostenere la potenza computazionale necessaria a garantire il funzionamento della piattaforme e persino quelli per pagare i dipendenti. A fronte di "appena" 5 milioni di dollari di ricavi registrati nel primo trimestre dell’anno corrente Stability AI si sarebbe trovata a doverne spendere ben 30 milioni. Vi sarebbero poi ancora 100 milioni di dollari da pagare ai fornitori.
I can't see any issues with this hahakshd
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The maker of the popular AI image generator Stable Diffusion, is in big financial trouble.
The startup is facing a severe cash crunch and is in talks of being sold off.https://t.co/DkMPtAqugi— precursor (@occupy_now) May 17, 2024
Capitanata da Emad Mostaque, che oltre ad esserne il CEO ne è anche il fondatore, Stability AI è una società con sede in Gran Bretagna non una startup della Silicon Valley dove forse troverebbe maggiori occasioni di trovare finanziamenti. Lo stesso Mostaque avrebbe presentato di recente le sue dimissioni perché convinto di non poter risolvere la situazione.
A ciò si aggiungano l’abbandono del progetto da parte di alcune persone chiave e una causa legale intentata da Getty Images per violazione di proprietà intellettuale. Riuscirà Stability AI a superare il momeno di crisi? Non potendo rispondere a questa domanda ci limitiamo ad osservare che il mercato della AI sembrerebbe sempre più in mano a grandi realtà (Microsoft, Google, Meta..) con poco spazio per iniziative indipendenti.