Spotify avrebbe intrapreso nuove azioni contro l’uso di versioni modificate della sua applicazione, note come Spotify Mod, che permettevano agli utenti Android di accedere gratuitamente a funzionalità premium. Queste versioni non ufficiali offrivano dei vantaggi come l’ascolto senza pubblicità, skip illimitati e altre caratteristiche riservate agli abbonati a pagamento.
La fine delle Spotify Mod
Negli ultimi giorni molti utenti di queste particolari applicazioni avrebbero segnalato l’impossibilità di accedere alle proprie playlist o di riprodurre musica e le mod sarebbero diventate di fatto inutilizzabili. Quanto avvenuto suggerisce quindi che Spotify abbia implementato delle modifiche alle sue API, o misure tecniche simili, per bloccare l’accesso attraverso i client non autorizzati.
L’utilizzo di versioni modificate di Spotify viola i termini di servizio della piattaforma. In passato l’azienda ha inviato diversi avvisi agli utenti coinvolti, informandoli della disattivazione degli account associati a pratiche non consentite. Questo con gli obbiettivi dichiarati di contrastare la pirateria musicale, proteggere i diritti degli artisti e garantire un uso equo del servizio.
Pirateria e rischi per la sicurezza degli utenti
L’installazione di applicazioni modificate da fonti non ufficiali comporta inoltre dei rischi rilevanti per la sicurezza. Alcuni utenti hanno segnalato per esempio che diverse Spotify Mod disponibili online contengono malware o altre minacce. Da qui la raccomandazione di utilizzare solo l’applicazione ufficiale di Spotify scaricabile dai canali autorizzati per garantire una user experience protetta.
L’azienda capitanata da Daniel Ek ha ricordato inoltre che Spotify offre periodicamente promozioni e prove gratuite. In alcune regioni è possibile ottenere tre mesi di abbonamento Premium a un prezzo scontato o addirittura gratuitamente. Si tratta di opportunità legali e sicure per sperimentare i vantaggi di un abbonamento premium senza ricorrere a soluzioni non autorizzate.