Selfi 4.0 è il nome di un test di autovalutazione che Unioncamere a sottoposto a 1.151 imprese perché valutassero il loro grado di innovazione. I risultati ottenuti dallo studio sottolinierebbero una maggiore tendenza alla trasformazione digitale rispetto al passato, la strada da percorrere sarebbe però ancora lunga soprattutto a causa di difficoltà nel reperimento delle competenze.
Ma veniamo alle percentuali: attualmente il 7% del campione (auto)analizzato si definirebbe un vero e proprio "esordiente" dal punto di vista della digitalizzazione, in questo caso parliamo infatti di aziende che utilizzano ancora sistemi tradizionali in operazioni come la gestione e l’archiviazione dei propri dati.
Abbiamo poi un 49% (quindi quasi la metà degli intervistati) composto da "apprendisti", cioè attività che impiegano unicamente strumenti informatici di base (posta elettronica, suite per l’office automation..). Si aggiungerebbe quindi un 32% di "specialisti", in grado di definirsi delle vere e proprie Imprese 4.0, e soltanto un 8% di "esperti".
Risicata la percentuale dei "campioni" con appena 4 punti. In questo caso si dovrebbe parlare di aziende nativamente digitali o completamente trasformate dal punto di vista digitale, attività che sono riuscite ad adottare le tecnologie più innovative, le sanno utilizzare in ogni aspetto del workflow e grazie ad esse gestiscono tutte le fasi del proprio business.
L’iniziativa delle Camere di Commercio italiane è stata concepita anche per verificare quali siano stati gli esiti degli investimenti effettuati fino ad oggi per la digital transformation. Oltre la metà delle impese contattate per l’autovalutazione avrebbero infatti richiesto agevolazioni previste dal Piano nazionale impresa 4.0.