1.84 miliardi di euro, questa è l’entità della sanzione che la Commissione Europea ha imposto ad Apple. Si tratta di una cifra per molti versi molto superiore alle attese, basti pensare che il Financial Times aveva previsto non più di 500 milioni di dollari. Ma perché i commissari hanno deciso di colpire così duramente la Casa di Cupertino?
L’accusa sarebbe quella di abuso di posizione dominante nel mercato musicale e, in particolare, nella distribuzioni di applicazioni per lo streaming audio tramite l’App Store. A dare inizio alla procedura che ha portato alla sanzione sarebbe stata una denuncia presentata da Spotify nel marzo del 2019. Parliamo nello specifico di una violazione legata alla cosiddetta clausola anti-steering.
EU has fined Apple almost $2 Billion for "mistreating" Spotify… But is Spotify getting any of that fine? https://t.co/V95LR40Dik
— Tailosive Tech (@TailosiveTech) March 4, 2024
Con quest’ultima la compagnia capitanata da Tim Cook avrebbe vietato alle software house che pubblicano le App di segnalare metodi di pagamento di terze parti piu convenienti rispetto a quelli offerti dall’App Store. L’anti-steering impedirebbe per esempio di rendere note le differenze tra abbonarsi tramite il marketplace di Apple e altre piattaforme.
Stesso discorso per quanto riguarda gli eventuali link a siti Web non Apple e i contatti diretti, ad esempio via e-mail, tra sviluppatori e utenti. Tali divieti avrebbero portato la Commissione Europea a multare l’azienda californiana per 40 milioni di euro a cui sarebbero stati aggiunti 1.8 miliardi per danni (non monetari) ai consumatori degli stati membri.
Da parte sua Cupertino avrebbe risposto che non vi sarebbe alcuna prova di danni per i consumuatori, Spotify inoltre avrebbe avrebbe tratto un notevole beneficio dalla sua presenza nell’App Store. Attualmente infatti l’App di Daniel Ek e soci occuperebbe una quota di mercato pari al 56% in Europa e il merito di ciò andrebbe in gran parte ad Apple.