E’ approdata nelle aule del tribunale di San Josè (California) la querelle tra i due colossi dell’hi-tech Apple e Samsung nata dalle accuse della casa di Cupertino secondo la quale l’azienda coreana avrebbe copiato il design dei propri prodotti di grido.
Secondo il legale di Apple – Harold McElhinny – l’azienda fondata da Steve Jobs avrebbe corso molti rischi nell’intento di proporre al pubblico un prodotto davvero innovativo (l’iPhone) nel mercato della telefonia mobile: nel 2007 – anno di nascita del melafonino – il settore era dominato da Nokia e gli smartphone erano poco più che dei prototipi.
Grazie al genio visionario di Steve Jobs – questa la linea dell’accusa – la Apple sarebbe riuscita – rischiando la propria immagine e salute finanziaria – ad imporre una nuova rotta al mercato puntando su una soluzione proprietaria fortemente innovativa che però sarebbe presto caduta vittima della "copia" di Samsung.
I legali del colosso coreano hanno controbattuto a McElhinny sottolineando come, all’epoca dei fatti, nei laboratori di Samsung si stessero già sperimentando degli smartphone basati su touchscreen ed evidenziando, per quanto riguarda il design, che Apple non può certo vantare il diritto di utilizzo esclusivo di "un rettangolo".