La UEJF (Union des Étudiants Juifs de France) avrebbe accusato Twitter di aver messo a disposizione il proprio servizio per la diffusione di messaggi a sfondo razzista e antisemita; l’associazione farebbe riferimento ad alcuni hashtag, tra cui il famigerato "#unbonjuif", attraverso i quali sarebbe stata insultata l’intera comunità ebraica.
Quelle che inizialmente erano però delle rivendicazioni di merito, sono diventate una richiesta di risarcimento in solido; i vertici del social network non avrebbero infatti ottemperato ad una richiesta del Tribunal de grande instance rifiutandosi di fornire i dati necessari all’identificazione di alcuni account.
Questa presa di posizione avrebbe portato i vertici della UEJF a richiedere una sanzione pari a quasi 40 milioni di Euro (38,5 milioni per la precisione); da parte sua Twitter riterrebbe di aver già fatto il suo dovere rimuovendo dalla propria piattaforma i micropost oggetto del contendere.
In pratica Twitter, che è un gruppo con sede legale in California, avrebbe agito regolandosi sulla base della legislazione del proprio stato, l’UEJF vorrebbe invece che la diatriba venisse gestita applicando le norme in materie previste dal codice francese. L’azienda di Jack Dorsey sarebbe già pronta per ricorrere in Appello.