La Commissione Europea potrebbe richiedere alle grandi aziende del Web di partecipare ai costi che i provider di connettività devono sostenere per mantenere le reti ed estenderle sul territorio dell’Unione, a richiederlo sarebbero stati alcuni governi tra cui quelli di Italia, Spagna e Francia, sostenendo le posizioni espresse lo scorso febbraio dagli operatori del settore.
Il problema del sovrautilizzo delle reti è noto da tempo ed è divenuto ancora più evidente durante i lunghi mesi dell’emergenza pandemica, quando non potendo più uscire di casa milioni di utenti hanno fatto un ricorso massivo a servizi caratterizzati da un alto consumo di dati come per esempio piattaforme per il gaming, il social networking e il video streaming.
Per i provider queste ultime peserebbero da sole per circa il 70% sull’offerta di connettività mentre a parere dei governi coinvolti ci si assesterebbe intorno al 55%, in ogni caso attualmente ci troveremmo in una situazione in cui a sopportare gli investimenti per le infrastrutture sono gli operatori, senza alcun contributo da parte delle Big Company.
Considerando il momento particolare caratterizzato da spese elevate per lo sviluppo delle connessioni in fibra FTTH (Fiber to the Home) e delle reti 5G, si calcola che se grandi aziende come Netflix e Meta versassero un contributo annuo di circa 20 miliardi di euro produrrebbero un incremento pari ad oltre 70 miliardi per l’economia dell’Unione.
Tassare l’uso delle reti potrebbe portare ad un aumento dei prezzi
Se tali compagnie dovessero essere effettivamente obbligate a pagare una tassa per l’uso delle Reti la conseguenza peggiore potrebbe essere però un rincaro dei prezzi a danno dei consumatori, un servizio di video streaming potrebbe decidere ad esempio di incrementare notevolmente le tariffe per chi desidera fruire di contenuti in alta definizione.