Una collaborazione tra TIM, Ericsson e Qualcomm ha permesso di connettere per la prima volta uno smartphone alla rete 5G in Italia. La sperimentazione è stata condotta con successo all’interno dei laboratori TIM di Torino e per l’esecuzione dei test è stato necessario realizzare un nuovo prototipo di dispositivo mobile.
La trasmissione dei dati è stata effettuata impiegando parte della gamma di frequenze compresa tra i 3.4 e i 3.8 GHz che è stata assegnata a TIM dal Ministero dello Sviluppo Economico, mentre per quanto riguarda la rete a supporto si è optato per la 5G NR (New Radio) conforme allo standard 3GPP e basata su una tecnologia sviluppata dalla Ericsson.
Per quanto riguarda invece il contributo di Qualcomm, il colosso dei semiconduttori ha messo a disposizione un processore Snapdragon X50 appositamente studiato per i collegamenti in 5G. Si tratta però di un componente non ancora sul mercato che probabilmente verrà commercializzato ed inserito in futuri device entro il prossimo anno.
A pochi giorni dalla conclusione dell’asta per l’assegnazione delle frequenze necessarie, e con le infrastrutture di Rete ancora da adeguare a livello nazionale, il 5G è anche nel nostro Paese uno standard in attesa di attivazione. In Italia vi è poi un discorso riguardante la liberazione delle frequenze, oggi occupate dal Digitale Terrestre, che sposta l’appuntamento al 2020.
In ogni caso i primi dispositivi compatibili con il 5G dovrebbero essere distributi già nel 2019, ciò potrebbe influenzare notevolmente l’andamento del settore mobile, con milioni di utenti che plausibilmente attenderanno i modelli in grado di supportare il prossimo standard di connettività prima di acquistare un nuovo device.