Per lungo tempo si è diffusa l’idea che la pirateria favorisse in qualche modo l’industria del porno pubblicizzandola, ora sappiamo che le cose non stanno così: 65 capoccia dell’hard core on line e non solo si sono riuniti per discutere sul problema.
Dal summit è emerso che la pirateria (duplicazioni di DVD e file sharing) priva l’industria delle luci rosse di circa 2 miliardi di dollari all’anno e che solo il 20% del materiale in circolazione è stato regolarmente acquistato. Insomma, un buco di dimensioni mostruose.
Il DRM non sembra una soluzione adeguata per ripianare le perdite; ora che la broadband è divenuta un servizio alla portata di tutti, le copie illegali non sono più soltanto un problema delle majors musicali.