Paul Krugman, premio Nobel per l’economia nel 2008 e professore di Economia e di Relazioni Internazionali all’Università di Princeton, è recentemente intervenuto riguardo al dibattito sulla moneta virtuale BitCoin e al suo utilizzo in luogo delle valute coniate ufficialmente dai vari stati.
Senza mezzi termini, l’economista di fama internazionale ha definito BitCoin come "il male" direttamente sulle colonne del New York Times, a suo parere la criptomoneta sarebbe troppo esposta alle fluttuazioni per rappresentare un’alternativa credibile ai fini del deposito di valore.
A Krugman ha però risposto Chris Dixon, noto venture capitalist a cui si deve il finanziamento di numerosi progetti Web based di successo, secondo il quale BitCoin rappresenterebbe un’occasione per superare quei meccanismi tradizionali che hanno portato alle recenti crisi finanziarie.
Accade così che, dato l’attuale clima di confusione, mentre le autorità monetarie statunitensi ragionano ancora sull’opportunità di accettare o meno BitCoin come strumento per le transazioni, alcuni uomini politici americani avrebbero già cominciato ad accettare donazioni basate su questa moneta.