A partire dal I marzo 2021 la normativa in materia impone che per l’accesso ai servizi delle pubbliche amministrazioni italiane non debbano essere più rilasciate nuove credenziali con username e password, per effettuare tale procedura gli utenti dovranno utilizzare invece lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o la CiE (Carta d’Identità Elettronica).
SPID e CE saranno le uniche password con cui accedere ai servizi pubblici digitali e IO sarà l’unico punto di accesso per interagire con le PA
Tra gli altri obblighi a livello istituzionale vi sono anche l’integrazione della piattaforma pagoPA, che consente agli utilizzatori di effettuare pagamenti a favore della pubblica amministrazione tramite applicazione mobile, e l’inserimento dei propri servizi tra quelli fruibili sempre attraverso smartphone con l’applicazione IO, punto di accesso unico per interagire con i servizi pubblici locali e nazionali.
Nessuna Pubblica Amministrazione avrà quindi la possibilità e l’onere di rilasciare le proprie credenziali, quelle già disponibili rimarranno valide invece fino a settembre 2021. A tal proposito è bene ricordare che nella dotazione del Fondo Innovazione e Digitalizzazione erano presenti anche 43 milioni di euro utilizzabili proprio per la transizione verso il nuovo sistema.
Per richiedere le agevolazioni del Fondo era necessario presentare domanda entro lo scorso 15 gennaio, da questo punto di vista la risposta dei Comuni sarebbe stata sufficientemente positiva con un’adesione del 92% (7.246 unità su 7.904) ma per quanto riguarda gli adeguamenti questi sarebbero ancora lontani dall’essere completati.
Per il momento infatti gli enti che hanno già affidato la riscossione a pagoPA sarebbero stati circa 18.600 per un totale del 37% sul totale, mentre relativamente allo SPID non si andrebbe oltre ai 5.500 enti contro circa 20 mila. Meno rilevanti i numeri relativi all’App IO tramite la quale sarebbero soltanto 400 gli enti che attualmente permettono di accedere ai propri servizi.