E’ destinata a suscitare polemiche e forse anche tentativi di emulazione la decisione di un tribunale belga che ha deciso di riconoscere anche gli Internet Service Provider come responsabili della pirateria on line tramite programmi di file sharing.
In pratica, con una sentenza pronunciata anche ai danni del provider Scarlet Extended, il giudice ha affarmato che gli ISP posseggono tutti gli strumenti e i filtri necessari per bolccare il P2P illagale e che quindi hanno l’obbligo di utilizzarli per bloccare le possibili violazioni dei diritti d’autore.
Secondo la sentenza quindi, se un provider non impedisce che tramite la propria banda vengano commesse delle illegalità esso è da ritenersi alla stregua di un complice nel compimento di un reato.