Gli sviluppatori del browser Opera hanno annunciato alcuni nuovi aggiornamenti dell’applicazione tra cui anche l’integrazione con il modello generativo Gemini, creato da Google, nel progetto Aria. Quest’ultimo è un assistente digitale basata sull’Intelligenza Artificiale che l’azienda scandinava ha incluso nella piattaforma durante lo scorso anno.
Aria non si basa su un proprio LLM (Large Language Model) ma si appoggia a progetti esterni come per esempio GPT di OpenAI. Grazie ad essi l’estensione permette per esempio di formulare dei prompt e ricevere delle risposte, di effettuare il riassunto di una pagina Web, di scrivere testi e di generare codici sorgenti in vari linguaggi di programmazione.
We’ve collaborated with @GoogleCloudNord to integrate Gemini AI models into Aria!
Google’s Gemini is the company’s most capable model yet, here’s what it means for our Aria users: pic.twitter.com/MHcp4nsFcS
— Opera (@opera) May 28, 2024
Tra i vantaggi di Aria vi è per esempio il fatto che l’estensione non utilizza un modello fisso ma lo selezione a seconda del prompt formulato dall’utente, scegliendo quello che potrebbe essere più adatto a soddisfare una richiesta. Tra gli LLM disponibili mancava fino ad ora Gemini che è stato finalmente introdotto grazie ad un accordo con Mountain View.
Il modello di Google era infatti il grande assente nell’arsenale di Aria, un po’ perché Opera collabora da decenni con l’azienda capitanata da Sundar Pichai e un po’ perché Gemini è in grado di fornire informazioni estremamente attualizzate. Del resto si tratta di un prodotto realizzato dall’azienda che gestisce il motore di ricerca più utilizzato al mondo.
Un’altra feature di Opera introdotta grazie alla partnership con Google riguarda la possibilità di creare immagini a partire da semplici descrizioni testuali. Per far questo il browser si appoggia sul modello a diffusione Imagen 2, si tratta di una funzionalità gratuita che però è ancora in fase sperimentale e può essere utilizzata con la release One Developer.