Secondo una recente inchiesta giornalistica svolta dal quotidiano statunitense New York Times, la Casa di Cupertino avrebbe messo in atto delle strategie per pagare meno tasse di quanto dovuto; un’accusa pesante ma, naturalmente, ancora tutta da dimostrare.
In realtà, le affermazioni contro Tim Cook e soci sarebbero analoghe a quelle fatte in passato nei confronti con altre realtà come per esempio Mountain View e Redmond; tutte società che possono vantare sedi sparse in tutto il Mondo tra cui alcune anche in paesi dove sarebbe prevista una fiscalità di vantaggio.
Il caso di Apple sarebbe però più particolare, infatti, secondo l’articolo la Mela Morsicata avrebbe sede legale a Cupertino (California) soltanto "nominalmente"; in realtà, la maggior parte dei suoi affari farebbero riferimento alla città di Reno, Nevada, scelta per gli indubbi vantaggi a livello di tributi richiesti.
Lo stato del Nevada prevederebbe infatti un’imposizione sui redditi d’impresa pari a zero contro il quasi 9% della California, a questo dato si aggiungerebbe un giro d’affari prodotto per il 70% all’estero e quindi difficilmente monitorabile dal fisco a stelle e strisce.