Nel corso degli ultimi 6 mesi il mercato mondiale degli NFT (Non-Fungible Token) avrebbe registrato un forte rallentamento, tanto che in questo momento gli analisti si starebbero chiedendo se sia già possibile parlare dello scoppio di una bolla speculativa, o più semplicemente, il settore sia coinvolto da una sorta di normalizzazione dopo l’hype iniziale.
Stando ale cifre fornite dai ricercatori di Chainalysis, il giro d’affari generato a giugno 2022 dai token non fungibili sarebbe stato pari ad 1 miliardo di dollari, un risultato abbastanza magro se si considera che a gennaio lo stesso comparto era riuscito a muovere ben 12.6 miliardi di dollari. Il decremento su base semestrale sarebbe stato quindi di oltre 10 volte.
Il crollo degli NFT è legato alla crisi delle criptovalute
Le motivazioni di questo fenomeno sono facilmente intuibili, infatti gli NFT possono essere acquistati esclusivamente tramite criptovalute e durante gli ultimi mesi queste ultime hanno perduto gran parte della loro capitalizzazione. Anche bitcoin ed ethereum, la più utilizzata per la compravendita di NFT, sono state coinvolte nel crollo delle quotazioni.
La notizia potrebbe non essere però del tutto negativa per chi desidera iniziare ad investire in questo mercato, esattamente come accade dopo lo scoppio di qualsiasi bolla anche in questo caso è probabile che a sopravvivere saranno gli asset che possono offrire qualche garanzia "reale" in termini di mantenimento di valore nel tempo.
A tal proposito è possibile citare quella che è considerata la più affidabile limited collection di NFT oggi disponibile sul mercato, BAYC (Bored Ape Yacht Club). Quest’ultima infatti avrebbe risentito solo marginalmente del crollo del settore e nel periodo considerato ha registrato un calo di quotazione intorno al singolo punto pecentuale.