Il pagamento di una somma pari a 55.8 milioni di euro avrebbe permesso alla divisione italiana di Netflix di raggiungere un accordo con l’Agenzia delle Entrate, viene così a concludersi una vicenda che nel corso degli ultimi 3 anni aveva visto il colosso dello streaming audio/video on demand parte in causa in uno scontro legale gestito dalla procura milanese.
Il periodo di riferimento della diatriba avrebbe riguardato gli anni compresi tra il 2015 e il 2019, a tal proposito è utile ricordare che il lancio della piattaforma nel nostro Paese avvenne il 22 ottobre del 2015, quindi circa 4 anni dopp il debutto negli Stati Uniti che risale invece al marzo del 2011 con la serie televisiva "House of Cards".
Netflix accusata di evasione, non ritiene di aver violato la legge
All’azienda sarebbe stato contestato il mancato versamento di alcune imposte dovute all’erogazione dei propri servizi nel territorio italiano, in ogni caso non si tratterebbe dell’unica compagnia estera finita nel mirino del Fisco per motivazioni simili, in passato infatti l’Agenzia delle Entrate avrebbe formulato contestazioni simili amche a realtà come Amazon, Apple e Facebook.
Come dichiarato dagli stessi portavoce del gruppo in un commento riportato da Reuters, Neftflix sarebbe comunque convinta di aver agito conformemente a quanto previsto dalle legislazioni nazionali e internazionali, inoltrre sarebbe stato fatto tutto il necessario per garantire la massima collaborazione con le autorità della Penisola.
In ogni caso lo scontro in sede legale non dovrebbe avere ripercussioni negative nei rapporti tra la società fondata da Reed Hastings nel 1997 e l’Italia, al contrario nel corso degli ultimi anni Netflix ha incrementato notevolmente il numero di contenuti prodotti direttamente nello Stivale e recentemente ha inaugurato una propria sede presso la Capitale.