Parlando davanti alla Commissione Finanze del Senato, il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha voluto confermare che l’obbligo della fatturazione elettronica tra privati entrerà in vigore in Italia entro gennaio 2019. Chi si aspettava una proroga dovuta alle numerose perplessità esposte da commercialisti ed imprenditori rimarrà quindi deluso.
Per il ministro questa novità porterà con se diversi vantaggi per i contribuenti, questo perché i controlli da parte del Fisco saranno meno invedenti. La possibilità di monitorare tutte le transazioni in tempo reale permetterà inoltre di effettuare verifiche mirate, intervenendo soltanto nei casi in cui dovessero essere riscontrate delle anomalie.
La più recente circolare in merito tenta di chiarire alcuni aspetti dell’obbligo previsto, sottolineando per esempo che l’emissione delle fatture tramite il Sistema di Interscambio verrà richiesto soltanto a coloro che operano per una stazione appaltante pubblica, ivi compreso chi dovesse essere soggetto subappaltante o subcontaente.
L’obbligo non riguarderà invece i fornitori non direttamente coinvolti nei contratti con le stazioni appaltanti pubbliche, come per esempio coloro che cedono beni ad un appaltatore senza conoscere le finalità per cui questi ultimi verranno utilizzati. L’appartenenza ad un consorzio che abbia attivato contratti con una stazione appaltante non si tradurrà automaticamente nell’obbligo di emettere fattura elettronica per tutti i soggetti che ne fanno parte.
Andrebbe poi chiarito che l’assenza di un soggetto facente parte della Pubblica Amministrazione a monte della filiera contrattuale dovrebbe liberare le aziende convolte dall’obbligo di fatturazione elettronica. Tale obbligo non sussisterebbe inoltre per tutti gli operatori non residenti o stabiliti sul suolo italiano, anche se identificati come aventi attività in Italia.