back to top

NASDAQ: una multa per l’IPO di Facebook

Il NASDAQ (National Association of Securities Dealers Automated Quotation) cioè l’organizzazione che fa capo all’indice dei titoli tecnologici a Wall Street, starebbe rischiando una multa da 5 milioni dollari per l’insuccesso della prima offerta pubblica d’acquisto delle azioni Facebook.

Lanciata con l’intenzione di maturare una capitalizzazione pari a 100 miliardi di dollari, l’IPO di Menlo Park fu invece protagonista di una corsa al ribasso che, secondo le stime riportate dal Wall Street Journal, avrebbe causato una perdita in Borsa di circa 500 milioni di dollari.

La possibilità di una sanzione sarebbe particolarmente credibile per via del fatto che gli uomini del NASDAQ starebbero già conducendo delle trattative con la SEC (Securities and Exchange Commission), cioè l’agenzia che negli USA controlla la regolarità nello scambio dei titoli.

Anche se l’entità della multa dovesse essere confermata, gli accusati che gestiscono ogni giorno miliardi di dollari non dovrebbero accusare il colpo; i meccanismi sanzionatori di Wall Street sono da tempo al centro di polemiche per la loro ormai evidente inefficacia.

Pubblicità
Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

Leggi anche...

Instagram e Facebook rimuovono milioni di filtri di bellezza

A partire dal 14 gennaio 2025 gli utenti di...

Meta rimuove i chatbot AI indesiderati da Instagram e Facebook

Nel settembre 2023 Meta ha introdotto dei chatbot AI...

Instagram permette di testare i Reel prima della condivisione

Meta ha annunciato l'introduzione di una nuova funzionalità per...

Meta: rimuoviamo troppo contenuti leciti

Nick Clegg, responsabile degli Affari Globali di Meta, ha...

Meta: abbonamenti a Facebook e Instagram in sconto

Meta ha reso noto che, a partire da novembre...

Bot AI sui social media. Le piattaforme sono vulnerabili

Un recente studio condotto dall'Università di Notre Dame sui...
Pubblicità