Il mercato dei PC sta attraversando un momento di grave crisi, a parte Apple tutti i maggiori produttori del settore starebbero registrando dei cali di vendita dovuti a vari fattori tra cui, ad esempio, l’impennata dell’inflazione con un sensibile aumento dei prezzi, la penuria di alcuni componenti elettronici e il quadro macroeconomico locale.
Meno PC venduti si traducono in un minor numero di licenze Windows commercializzate da Microsoft. Non è un caso quindi che l’ultima trimestrale di cassa della società abbia registrato un calo degli utili netti pari al 14%, risultato che non farebbe altro che confermare il periodo non particolarmente felice attraversato attualmente dalle Big Company.
A fronte di circa 50 miliardi di dollari di ricavi generati nel periodo considerato, i profitti sarebbero stati infatti pari a 17.6 miliardi con una diminuzione anno su anno che avrebbe riguardato in particolare la distribuzione delle licenze OEM (Original Equipment Manufacturer) del sistema operativo Windows, quelle utilizzate dai produttori per animare i propri dispositivi Desktop e laptop.
Satya Nadella e soci hanno presentato i nuovi modelli della linea Surface soltanto di recente e la loro accoglienza da parte dei consumatori potrà essere valutata soltanto grazie ai dati della prossima trimestrale, fiscalmente parlando la seconda del 2023. Al momento però il calo previsto per il quarto a venire sarebbe di circa 30 punti percentuali.
Per Microsoft e i suoi azionisti le notizie non sono però soltanto negative, a registrare una crescita sono state ad esempio le divisioni che si occupano di advertising (con un +16%), il social network LinkedIn (le cui entrate sono aumentate del 17%), i server e i servizi legati al Cloud (+22 e +24% per il solo Cloud) e Microsoft 365 (con un +13%).