Si torna a parlare del braccio di ferro tra Meta e SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) che, ricordiamolo, non sono riuscite a trovare un accordo economico per l’utilizzo dei brani musicali protetti da diritto d’autore sui social network Facebook ed Instagram. Le ragioni della diatriba sarebbero state esposte nelle scorse ore in sede istituzionale.
I rappresentanti delle due società avrebbero infatti presenziato nel corso di un’audizione tenutasi di fronte alle Commissioni Trasporti, Poste e Telecomunicazioni e Cultura, Scienza e Istruzione di Camera e Senato per spiegare le proprie ragioni. Oggetto del contendere sarebbe in sostanza un accordo di licenza sottoscritto durante il 2020 e arrivato a scadenza il 15 dicembre dello scorso anno.
In ogni caso Meta avrebbe avuto accesso ai brani del catalogo SIAE fino alla metà di marzo 2023. Successivamente, in seguito ad una trattativa tra le parti conclusasi con un nulla di fatto, il gruppo capitanato da Mark Zuckerberg avrebbe provveduto a rimuovere dalle proprie timeline qualsiasi traccia audio sotto tutela della controparte.
Stando a quanto emerso in seguito all’audizione, secondo SIAE ad interrompere la trattativa sarebbe stata Meta perché non disposta a fornire i dati utili per il rinnovo. Per contro Meta avrebbe attribuito la responsabilità dell’impasse a SIAE che per il rinnovo dell’accordo di licenza avrebe richiesto un importo più alto del 310% rispetto a quanto pattuito fino al 2022.
Da parte sua SIAE avrebbe ribadito che la licenza oggetto della discussione avrebbe caratteristiche molto differenti rispetto a quella del 2020. Meta però sembrerebbe molto lontana dal voler operare delle concessioni, anche perché, secondo quanto precisato, dato che Menlo Park guadagna soprattutto dall’advertising il danno di un mancato accordo peserebbe esclusivamente sulla SIAE