Il 7 marzo 2024 entrerà ufficialmente in vigore il DMA (Digital Markets Act), nuova normativa dell’Unione Europea dedicata ai mercati digitali che operano negli stati membri. Per adeguarsi ad essa la Casa di Cupertino ha provveduto ad aggiornare alcune delle sue piattaforme più importanti tra cui il browser Web Safari, il sistema operativo mobile iOS e l’App Store.
Tali aggiornamenti dovrebbero garantire la conformita dei servizi di Apple a quanto previsto dal DMA ma, nel contempo, avrebbero suscitato la contrarietà di due altre grandi aziende dell’High Tech, Meta e Microsoft, decise a manifestare il proprio malcontento presso la Commissione Europea. Per entrambe infatti, Tim Cook e soci starebbero agendo in modo anticoncorrenziale.
Apple rivals lobby EU over App Store dominance https://t.co/LR2BKREZIl
— Irish Times Business (@IrishTimesBiz) February 21, 2024
A tal proposito è bene ricordare che il DMA impone che le applicazioni possano essere scaricate anche da marketplace esterni agli ecosistemi dominanti (App Store e Play Store), gli utenti devono avere inoltre la possibilità pagare App e acquisti in-App tramite provider di pagamento differenti da quelli offerti dalla Mela Morsicata e Google.
Per adeguarsi Apple avrebbe offerto due opzioni agli sviluppatori: continuare ad utilizzare soltanto l’App Store e a pagare una commissione del 30% sui ricavi o, se si scelgono anche delle piattaforme di terze parti, corrispondere a Cupertino una commissione del 17% sulle vendite tramite i servizi di pagamento esterni più un Core Technology Fee di 0.50 euro.
Il Core Technology Fee dovrà essere pagato per ciascun primo download o upgrade annuale oltre il limite del milione ed è stato criticato da Menlo Park e Redmond in quanto riguarda anche le applicazioni gratuite. Per questo motivo le due aziende avrebbero inviato una richiesta di blocco degli adeguamenti in atto direttamente ai commissari europei.