Secondo l’ultima rilevazione annuale di AlmaLaurea sulle condizioni occupazionali dei laureati italiani, le restribuzioni più elvate verrebbero percepite in particolare dai laureati magistrati biennali in ingegneria industriale e dell’informazione, con 1.893 euro mensili, e da quelli in informatica e tecnologie ICT, con una media di 1.851 euro al mese.
Gli stipendi più bassi sarebbero destinati invece a coloro che si sono laureati in materie riguardanti il settore letterario e umanistico, la psicologia, la formazione e l’educazione. Sostanzialmente, e non è un mistero, per aspirare a guadagni maggiori le cosiddette materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) si rivelerebbero preferibili.
Tale tendenza appare evidente anche analizzando l’andamento delle assunzioni nel corso dell’ultimo quinquennio, dal 2016 od oggi. Il 90% di coloro che in quell’anno hanno conseguito una laurea in informatica e tecnologie ICT, ingegneria industriale e dell’informazione, architettura, ingegneria civile ed economia sarebbero attualmente occupati.
Discorso diverso invece per i laureati in materie non propriamente STEM con una percentuale inferiore all’83%, la laurea risulterebbe comunque essere un requisito fondamentale per trovare un’occupazione, i tassi di disoccupazione presso coloro che non l’hanno conseguita sarebbero infatti ben più elevati, soprattutto nel Meridione d’Italia.
Possedere una laurea in una materia STEM renderebbe anche più ottimisti, 8 intervistati su 10 che potrebbero vantarla si sarebbero dichiarati fiduciosi nei confronti delle imprese. Anche in questo caso il contesto sembrerebbe avere un ruolo fondamentale in quanto i laureati del Settentrione di sarebbero dichiarati più ottimisti di quelli del Sud.