La Corte Suprema del Regno Unito ha stabilito che Julian Assange, cioè il fondatore della piattaforma di controinformazione WikiLeaks, potrà essere estradato in Svezia dove lo attenderebbe un processo per i crimini sessuali di cui è accusato.
Tale decisione arriva dopo un anno e mezzo dall’inizio di una battaglia da parte dei suoi avvocati che hanno cercato in ogni modo di prolungarne la permanenza nel suolo britannico; l’estradizione nel paese scandinavo potrebbe essere solo la prima brutta notizia per Assange.
Infatti, anche se l’australiano dovrà rispondere in Svezia di gravi capi d’imputazione, Stoccolma potrebbe essere soltanto una tappa in vista di un ulteriore trasferimento negli Stati Uniti dove, data l’accusa di spionaggio, rischierebbe persino di non uscire più dal carcere.
Per Assange esiste ancora una speranza, i suoi legali hanno infatti la possibilità di presentare un ricorso entro le prossime due settimane; la sensazione è però che la Perfida Albione stia cercando di accelerare i tempi per liberarsi di un personaggio ormai scomodo e sempre meno sostenuto dall’opinione pubblica.