La nuova piattaforma AI di Google, Project Jarvis, è apparso brevemente sul Chrome Web Store a seguito di un leak. Descritto come un assistente in gradi di navigare su Internet al posto dell’utente, promette di automatizzare alcune attività, come per esempio effettuare prenotazioni e fare la spesa.
Nuove conferme su Jarvis
La comparsa di Jarvis non arriva del tutto inaspettata, segue infatti le prime indiscrezioni sul progetto. Ecco perché alcuni analisti si chiedono se il leak sia parte di una strategia di marketing pianificata per creare attesa. Si ipotizza quindi che l’azienda stia programmando un rilascio graduale per testarne le funzionalità e raccogliere i feedback degli utenti.
Jarvis potrebbe essere simile ad una recente funzionalità inclusa nel modello linguistico Claude di Anthropic che può assumere il controllo del cursore del PC per eseguire compiti ripetitivi e monotoni. Nel caso dell’estensione di Chrome, Jarvis sarebbe in grado di gestire attività come prenotare ristoranti o acquistare generi alimentari online, semplificando queste operazioni.
Come funziona l’assistente AI di Google
Il suo funzionamento si basa sull’acquisizione e l’analisi di screenshot che vengono elaborati con Gemini 2.0, la prossima generazione del modello AI di Google il cui lancio dovrebbe avvenire a breve. L’obiettivo è quello di permettere all’AI di comprendere il contesto visivo delle attività dell’utente per eseguire azioni appropriate senza richiedere input manuali.
Nonostante alcuni utenti siano riusciti a scaricare l’estensione, al momento essa non è utilizzabile, indicando che il pieno funzionamento di Jarvis potrebbe essere legato al lancio ufficiale di Gemini 2.0
Se le promesse di Project Jarvis si dovessero concretizzare, potremmo essere alle porte di una nuova era in cui l’AI non solo assiste, ma agisce proattivamente per conto dell’utente personalizzando i propri comportamenti
Strumenti come questo possono aumentare la produttività e semplificare la vita quotidiana. Come sempre in questi casi è però importante considerare le implicazioni sulla privacy e sulla sicurezza dei dati. Come con ogni nuova tecnologia, l’adozione dipenderà dalla capacità di Google di affrontare queste problematiche e di dimostrare che i benefici di una maggiore automatizzazione basata sull’AI superano i rischi.